La vendetta di Rainbird (Italian Edition) by M. C. Beaton

autore:M. C. Beaton
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Regency, Jane la bruttina, rainbird, 67 Clarges Street, Mayfair, carriera libertino, Reggenza, Foreign Language Fiction, Romance, avventuriera, avaro, Foreign Languages, M.C. Beaton, vendetta di rainbird, Jane, Agatha Raisin, Heyer, Literature & Fiction, Plain Jane, la perfida madrina, Italian
ISBN: 9788898713554
editore: Astoria
pubblicato: 2016-08-24T22:00:00+00:00

*** Bevanda a base di succo di frutta zuccherato e liquore, in particolare rum. (N.d.T.)

5

Se intelligente fosse la brava gentee brava gente gli intelligentisarebbe il mondo più accogliente

di quanto ora non è altrimenti.

Ma chissà perché, accade poco o maiche tra gli uni e gli altri nasca vera amicizia;

i buoni son così duri con gli intelligenti,e gli intelligenti a quelli fan mostra di nequizia!

Elizabeth Wordsworth

“Tutto a posto ai piani bassi?” chiese quella sera il duca di Pelham mentre si vestiva.

“Sì, vostra grazia,” rispose Fergus. “La servitù ha infastidito vostra grazia?”

“No, sono corretti come sempre. Ma l’atmosfera di questa casa è cambiata. È difficile da spiegare. Avverto come una sensazione di malcontento, di tristezza.”

Fergus si guardò attorno a disagio. “Forse è lo spirito del povero duca.”

“A me pare più che altro lo spirito dell’infelicità dei vivi in questo momento. Rainbird, il maggiordomo sempre sicuro di sé, sembra a disagio, insoddisfatto; la cameriera, quella bellezza bionda… come si chiama?”

“Alice.”

“Sì, Alice. Sembra triste. La giovane cameriera ha gli occhi rossi per il pianto, e svolge le sue incombenze con rabbia mal dissimulata. L’effeminato Joseph è fin troppo corretto, e fa tutto quanto dandosi un gran tono, ma di tanto in tanto lancia un’occhiataccia di sottecchi al maggiordomo, un maggiordomo che, potrei giurarlo, solo ieri era considerato come un padre, in questa casa.”

“Ieri sera sono rimasti tutti alzati fino a tardi,” rispose Fergus. “Probabilmente sono stanchi. E poi sono stati fuori tutto il giorno.”

“Forse ho sbagliato a concedere un giorno di libertà. I Chester, i miei amici di Primose Hill, sono rimasti sconvolti, quando gliel’ho accennato. Mi hanno detto che la servitù ha diritto a due giorni l’anno. Qualunque altra concessione è un incoraggiamento alla pigrizia e all’inganno. Ma non vedo l’utilità di tenere dei domestici chiusi in un seminterrato in una giornata così bella se tanto io non ne ho bisogno. I domestici deboli di salute, come le truppe malaticce, non servono a nessuno. Sono stato troppo indulgente? Sono scontenti?”

“Non ho notato niente di strano,” rispose Fergus. Alice gli aveva rivolto un sorriso caloroso, ragion per cui non si era accorto di nient’altro. Quando Alice gli sorrideva, per Fergus tutto era a posto.

E il fatto che l’altezzoso padrone si preoccupasse dei domestici era la prova che nel suo cuore di pietra doveva essere intervenuto un cambiamento. Perché ora il duca guardava ai domestici nello stesso modo in cui un tempo guardava alle sue truppe. Dato che non mancava mai di tenere d’occhio il loro benessere, gli uomini che avevano combattuto sotto di lui nella Penisola Iberica l’avevano considerato un buon capo. E ora che era tornato alla vita civile doveva avere conservato l’abitudine di notare l’umore dei suoi sottoposti. Ma c’era dell’altro.

L’atmosfera pacifica e riposante che regnava in casa si era incrinata. L’aria crepitava di malcontento. Tornato da Primrose Hill, il duca aveva deciso di non andare alla serata musicale dai Denby, bensì di starsene a casa a rilassarsi. Ma l’atmosfera tesa che dilagava nell’alto edificio lo aveva contagiato dello stesso malessere, così si era ritrovato a ordinare a Fergus di preparargli gli abiti da sera.

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